Parliamoci chiaro: è davvero realistico parlare di sostenibilità possibile per persone con ridotte funzionalità di movimento?
Secondo uno studio realizzato dalla Fondazione Unipolis in collaborazione con Anglat (Associazione Nazionale Guida Legislazioni Andicappati Trasporti) e Cubo Condividere Cultura, i dati emersi sono tutt’altro che positivi.
Ciò si deduce anche dal titolo della ricerca - “Il paradosso della mobilità” -, volto proprio a sottolineare la mancanza di una chiara e lucida strategia per permettere a tutti i cittadini di muoversi tranquillamente. In questo studio si cerca di mettere a confronto quella che è la nostra Italia oggi con quello che potrebbe (e dovrebbe) essere nel futuro il nostro paese: un’Italia pronta a rispondere alle difficoltà, con soluzioni a portata di tutti.
Un pò di dati futuristici
Lo studio è stato presentato durante la Settimana Europea della Mobilità 2020, occasione di particolare riflessione sui problemi legati alla mobilità in un’ottica di sostenibilità sociale.
Ad oggi infatti, non si può parlare di mobilità se non in logica sostenibile. Siamo in un contesto in cui la capacità di guardare al futuro è determinante: e allora perché non pensare di dare accessibilità al mezzo pubblico a tutte le categorie disabili?
Essere inclusivi da questo punto di vista permette di porsi in un’ottica di miglioramento sicuro, soprattutto perchè non potranno che venire fuori delle soluzioni che prospettino la capacità di costruire in sinergia di numerose imprese italiane.
Nel 2060 vi sarà il 10% in meno di abitanti (dati ISTAT) e molti saranno over 64 (+17% rispetto agli attuali).
Emerge un dato più significativo di altri: tra 40 anni passeremo ad un 25% in più di persone che presentano disabilità, dunque un incremento dell’incidenza dal 2,2% circa al 7,2% della popolazione italiana. Questa fascia corrisponde agli over 64 e over 74. Questo ci aiuta a capire il contesto demografico in cui ci muoviamo.
Nel 2017 ci siamo resi conto che il 48,4% delle persone con disabilità che dichiara di utilizzare mezzi di trasporto usa l’auto con conducente: è una percentuale che parla da sé, che fa riflettere soprattutto su quella che è la mobilità condivisa nella nostra comunità.
Ma come si modifica questa fotografia nel 2060?
Innanzitutto, 1 persona su 2 continuerà ad utilizzare l’auto con conducente. L’invecchiamento dell’età non scoraggia nell’uso dell’auto, anzi, il 50% della popolazione over 64 anni non rinuncerà a essere conducente.
In questo scenario, se le cose non cambieranno il diritto negato alla mobilità sostenibile per persone con disabilità aumenterà sicuramente in modo rischioso.
Le richieste date dalla velocità dei nostri tempi hanno risposte molto diverse dai chi presenta una disabilità. Alcune persone non riescono in piena autonomia a prendere un mezzo pubblico o spostarsi senza ausilio.
I numeri sono confutabili: c’è ancora molto da fare per garantire una mobilità sostenibile a tutti.
Per venire incontro ad una politica di attenzione all’ambiente, dobbiamo anche dar modo alle persone con disabilità di poter usufruire di elementi essenziali per lo spostamento in autonomia: posto per carrozzina, rampe accessibili, spazio disponibile.
Questa è la nostra scommessa per il futuro: garantire il diritto allo spostamento per aumentare la qualità della vita di tutta la popolazione italiana. Questi due elementi devono viaggiare insieme, sono le basi per una sostenibilità ambientale sicura.
ATTO SCOOTER: una soluzione vincente
Come coniugare il problema della mobilità negata a persone disabili con soluzioni volte all’ambiente e allo sviluppo?
ATTO Scooter è un innovativo scooter elettrico pieghevole e di facile trasporto: un vero e proprio ausilio per la mobilità, in quanto consente di muoversi in autosufficienza e autonomia su terreni diversi. Un veicolo elettrico a portata di mano, e dunque garante di una mobilità sostenibile per chi fino ad ora si è visto negato il diritto allo spostamento.
Infatti, può essere portato ovunque tu voglia: ti consente di prendere un aereo, di effettuare un viaggio in nave, di andare su superfici non piane e terreni più scoscesi, senza dover essere seguito e assistito da qualcun altro.
Noi di Disabili Abili ci siamo già posti il problema di come sarà la vostra qualità di vita tra 40 anni. E ci siamo risposti con questa soluzione: uno scooter interamente elettrico e adattabile alle esigenze di chi lo conduce, con più di 4 ore di autonomia (oltre 20 km di totale autosufficienza), per portarti ovunque tu voglia.
E chissà se magari sarà la risposta vincente per garantire una maggiore sostenibilità all’ambiente per il 2060?
Per ulteriori informazioni, visita la pagina di riferimento dello scooter pieghevole